Sono
nato nel 1964 a Chivasso (TO). Fin da piccolo ho sempre
dimostrato di avere orecchio per la musica, tanto che all'età di 8 anni
fui scelto, dalla mia maestra delle elementari, come voce solista nel coro
della scuola. Nonostante questo non sono mai stato incoraggiato dai miei
genitori a proseguire e studiare musica, essi avevano notato un'altra mia
dote: il disegno. Effettivamente col passare degli anni mi resi conto
anche io che mi riusciva facile disegnare a mano libera, ma nonostante
l'incoraggiamento di chi mi stava attorno, non ho mai approfondito la
materia, rimanendo tutt'ora un autodidatta.
La
mia svolta è avvenuta nel 1980,
dopo essermi licenziato dal lavoro stagionale come aiuto dell'aiuto
bagnino, per ascoltare dal vivo i Kiss al Palasport di
Genova, allora accompagnati da un gruppo spalla che rispondeva al nome di Iron Maiden.
Che
spettacolo!!!
Il giorno dopo, con tre degli amici più
stretti, presi dall'entusiasmo e pur non sapendo ancora suonare uno
strumento, decidemmo per la seguente
formazione:
Gilberto
Caria alla chitarra
Stefano
Azaro al basso
Andrea
Costanzo alla batteria
ed
io alla voce.
Ricordo
ancora lo sbattimento per tirarmi giù i testi dei Kiss e dei Black
Sabbath, allora non esisteva internet e non era facile trovare quelli che
mi interessavano e che puntualmente non erano riportati sui dischi.
Nell'Aprile
del 1983 parto per il
militare, e la band, che non ha mai avuto un nome, prosegue senza di me
(si fa per dire), tanto che al mio ritorno il repertorio era rimasto lo
stesso. …Ma torniamo al periodo del militare. Devo dire che la mia
partenza è stata talmente serena e spensierata (forse perché non avevo
alcun legame sentimentale) che mi presentai alla caserma degli Alpini di
Cuneo in ritardo (roba da non crederci, perché sono riuscito ad arrivare
dopo la mezzanotte, quando tutti dormivano, perfino il piantone tardò ad
accogliermi, …forse dormiva anche lui) e con ancora tutta la mia folta e
lunghissima capigliatura da metallaro. Così sono riuscito a fare il primo
giorno di caserma con tutti i miei capelli in cambio di un giorno di punizione.
Passano alcuni giorni, finchè una mattina durante l'adunata generale, tre
alpini tutti bardati, proposero a chi se la sentiva, di partecipare alla
selezione per entrare a far parte del Coro degli Alpini. Non ci pensai due
volte e grazie agli insegnamenti della mia maestra delle elementari (che
voglio ricordare, la signora "Rosanna Actis") vengo selezionato
come "baritono" tra almeno altri cento miei commilitoni che
si erano presentati.
…Forse non dovrei dirlo, ma l'esperienza nel Coro
della Brigata Alpina Taurinense, è stata una delle cose più belle
che mi sono capitate nella vita.
Dopo
il congedo, marzo 1984, mi ritrovo come già detto con la mia Band,
ma dopo poco, visto lo scarso impegno o forse perché ormai segnato dalle
mie "performance live" con il Coro, il gruppo si scioglie, trovo
lavoro in una fabbrichetta, e rimango in attesa fino ai primi dell'anno 1985,
quando una sera, il mio amico Andrea Costanzo mi dice "sai …mio
fratello Pino mi ha chiesto di suonare la batteria con lui, …se vuoi
puoi provare a venire anche tu, …mi ha detto che gli serve un bassista
…" Io non sapevo neanche tenerlo in mano un basso elettrico, ma
accettai lo stesso. "Va bene! Digli però che mi deve procurare uno
strumento per l'audizione, …inventati qualcosa". Così mi presi
qualche giorno di tempo per tirarmi giù un paio di pezzi per la prova, ma
c'era un piccolo problema. Con cosa mi potevo esercitare? Idea!!! Con la
vecchia "Agatino Patanè" la chitarra napoletana che mio padre
conservava in cantina. Pensai "…mi basterà suonare le prime
quattro corde …e sono a posto". Dopo due giorni di prove intense,
mio padre prese la chitarra e me la spaccò in testa, …il terzo giorno
mi ritrovai all'interno dell'ex cinema Cantero di Lavagna con in braccio un Fender
e suonare "Runnin' with the devil" e "You really got
me" dei Van Halen.
Nascono
così, i Rattle Rattle.
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